POLIFEMO
Ulisse indugia sul racconto dell'episodio che lo vide scontrarsi col gigante Polifemo, figlio di Poseidone. Questa impresa gli costò l'odio eterno del dio del mare che gli impedì a lungo di approdare alla sua Itaca.
Buona lettura...ed alla prossima puntata!
Ulisse: Alla sera approdammo all'isola dei Ciclopi. E scorgemmo una grotta con un recinto di capre e pecore. Scelsi 12 uomini per esporare, gli altri restarono di guardia. portai untore piena di vinoscuro, dolce e profumato...E un cesto di frutta, dei doni per i Ciclopi sarebbero serviti. Entrammo strisciando sulle rocce e tutto, dallo sgabello ai vasi, era enorme.
Compagni: Ulisse sbrigati. Prendiamo i formaggi, qualche capretto e fuggiamo!
Ulisse: sarei voluto scappare, ma ero troppo curioso di sapere se il ciclope fosse ospitale
Entrò al tramonto con il suo gregge e chiuse la grotta con un sasso. Accese un fuoco e fu allora che ci vide.
Ciclope: e voi chi siete?
Ulisse: Siamo soldati di Agamennone, naufragati qui, ospitaci o Zeus ti punirà. Ingoiò due miei amici e una brocca di latte. Senza rispondere uscì e io vidi un grosso palo. Quando tornò gli diedi il vino e lui mangiò due di noi. Cadde ubriaco e noi indurimmo il palo.
Mezzo addormentato chiese:
Ciclope: Come ti chiami?
Ulisse: io risposi astutamente: "Mi chiamo nessuno grande Ciclope". Mangiando due miei soci disse: "per ricompensarti mangerò per ultimo NESSUNO. Noi conficcammo il palo nel suo occhio.
Ciclope: Fratelli, Nessuno mi uccide!
Compagni: Boh. Chissà.
Ciclope: E'pazzo!
Ulisse: scappammo legati al ventre dei montoni ben nascosti. Ci lanciò un masso che ci diee una spinta per fuggire. "Ti ha ucciso Ulisse, figlio di Laerte e distruttore di rocche, Addio".
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