sabato 17 febbraio 2018

Odissea a fumetti: periodico epico della I B. EPISODIO X

SCILLA, CARIDDI E LE SIRENE



Arrivammo allo stretto che nessuna nave lascia passare...alla metà di una roccia c'è una grottini cui vive Scilla. Scilla ha 12 piedi, 6 colli da dinosauro con teste di cane con cui divora foche e delfini. Di fronte abita la mostruosa Cariddi, che tre volte inghiotte tre volte vomita ogni giorno l'acqua. 
Virai verso Scilla molto meglio perdere sei amici che finire nel gorgo di Cariddi. Puntai la prua e prendemmo le armi. Un paio caddero nel vortice Cariddi, e ogni testa di Scilla sbranò un mio socio. Poi mi ricordai delle parole di Circe, che mi avvertì di stare attento alle malefiche sirene. Tappai le orecchie dei miei amici con la cera per non cadere in tentazione. io mi feci legare all'albero maestro per poter ascoltare. partimmo per il largo...i miei amici accelerarono e io rimasi ad ascoltare il canto. Quelle donne uccello avevano la voce del cinguettio e della guerra insieme. I miei compagni misero le ali ai remi e io pensai alla melodia cucita dalla pioggia e dal sole, dal giorno e dalla notte..ci fermammo a riposare in un isolotto. .. Io Ulisse ho ascoltato quel canto armonioso e son qui a raccontarlo...FINE 

AUTORI LORENZO AGRO' e LORENZO AVERTA

mercoledì 14 febbraio 2018

Odissea a fumetti: periodico epico della I B. EPISODIO IX

NELLA CASA DEI MORTI



Arrivai al luogo prestabilito e feci i sacrifici dovuti. E vidi la schiera dei morti avvicinarsi a me...vidi i miei arenati e amici, ma li cacciai. l'indovino Tiresia era arrivato, chiedendosi perché fossi lì, bevve il sangue e cominciò a parlare.

Tiresia: Poseidone non ti perdonerà, ma se non toccherai le vacche del sole, tu ritornerai senza amici ed una nave non tua, troverai un viandante, scambia il tuo remo per un ventilabro....piantalo a terra e offrendo al dio del mare un toro, un montone ed una maiale, potrai tornare facilmente ad Itaca. 

Ulisse: Dopo aver ascoltato il destino filato dalla Parche per me mi disse: 

Tiresia: Lascia bere il sangue agli spettri, e loro diranno la verità.

Lasciai bere mia madre, chiesi di Penelope, di mio figlio Telemaco e del mio vecchio padre Laerte.

Madre di Ulisse: Penelope veglia ma piange notte e giorno per te, Telemaco amministra saggiamente le terre e Laerte lavora nei campi con gli schiavi. Io sono morta proprio per la tua nostalgia. 

Provai ad abbracciarla, ma abbracciai l'aria e allora...riprovai ancora...e ancora!

Per ultimo vidi il glorioso Achille...tutte le ombre si inchinarono a lui.

Achille. Come osi scendere nell'Ade tu che sei vivo? 
Ulisse: Son venuto per Tiresia, io che soffro nei mari. Tu, alquanto pare, che eri onorato tra i Greci, anche qui sei rispettato. A queste parole fu scosso da una saetta di furia.
Achille: Come osi? Parli così tu della morte, tu, ancora vivo e vegeto!!! Preferirei essere l'ultimo guardiano di porci del mondo, che governare queste terre spente!!



AUTORI LORENZO AGRO' e LORENZO AVERTA

lunedì 12 febbraio 2018

Odissea a fumetti: periodico epico della I B. EPISODIO VIII

CIRCE

Ulisse: noi approdammo ad una grande isola. Dopo un lauto banchetto esplorai l'isola e scorsi del fumo. Ci dividemmo in due gruppi con a capo io ed Euriloco, tirammo a sorte e andò per primo Eurilco. Giungemmo a una casa con lupi e leoni che scodinzolavano, mentre loro entrarono ammaliati da un canto, Euriloco si nascose. Circe li invitò a mangiare e toccandoli con la sua bacchetta pian piano li trasformò in porci. Io presi una spada e l'arco per liberare i miei a mic. Incontrari Hermes che mi diede un'erba magica. ero immune alla sua magia, la minacciai e ormai era spacciata. Mi spiegò che per tornare sarei dovutoandare agli inferi donando il latte, vino e miele e il sangue di una pecora e un ariete neri. liberò i miei amici dall'incantesimo e mandò il vento di borea a gonfiare le nostre vele. mi parlò anche dell'indovino Tiresia, che dopo i sacrifici mi avrebbe rivelato il destino, caricò risorse e viveri sul nostro veliero e legò gli ovini all'albero maestro. Col cuore affranto andai a rivedere i  miei compagni morti...salutammo Circe e partimmo per l'Ade. 







AUTORI LORENZO AGRO' e LORENZO AVERTA

domenica 11 febbraio 2018

Odissea a fumetti: periodico epico della I B. EPISODIO VII

EOLO E I LESTRIGONI


Ulisse: Sfuggiti al ciclope arrivammo sull'isola di Eolo. Lì vive con 6 figli e 6 figlie in perfetta armonia. Per un mese ci trattenemmo ed Eolo mi domandava dei viaggi ed io rispondevo sempre...mi donò un otre in cui imprigionò i venti contrari...prima legò l'otre alla nave, poi mandò il vento propizio, Zefiro, e alla fine partimmo benissimo. Dopo nove giorni, vidi in lontananza la mia Itaca. Caddi nel sonno, ormai sicuro del ritorno, ma i miei amici provavano invidia per me...pensando ci fosse un tesoro, aprirono l'otre liberando i venti cattivi. Crearono un tornado. Ritornando all'isola di Eolo gli chiesi di nuovo aiuto, ma lui mi cacciò dicendo:

Eolo: Ti sei dimostrato indegno dei miei doni, ti siano nemici dei e uomini. 


Ulisse: Ripartimmo e dopo sei giorni arrivammo dai Lestrigoni. Legai con una corda la nave e mandai tre amici a prendere notizie su quei giganti cannibali... Incontrarono una ragazza che ci portò dal re Antifate, suo padre. Spuntò l'enorme moglie, noi fuggimmo, chiamò lo sposo, che mangiò uno di noi. Chiamò il suo esercito di cannibali con massi e lance uccisero tutti. Tagliai la corda con la spada, incoraggiai gli ultimi di noi a remare...per salvare la vita. 



                                 AUTORI LORENZO AGRO' e LORENZO AVERTA